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Napoli, morto Arcangelo Correra, 18 anni, ucciso con un proiettile alla testa in via Tribunali

Un 18enne napoletano, Arcangelo Correra, è morto a causa di un proiettile che l’ha colpito alla testa. Fermato Renato Caiafa, 19 anni.
A cura di Nico Falco
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La vittima. il 18enne Angelo Correra, e il luogo del ferimento mortale
La vittima. il 18enne Angelo Correra, e il luogo del ferimento mortale

È stato dichiarato morto poco prima delle ore 11 di sabato 9 novembre Arcangelo Correra, 18 anni, incensurato, ricoverato nella notte in codice rosso, all'ospedale Vecchio Pellegrini. Il ragazzo era stato ferito a colpi di pistola nella notte di sabato a Napoli, in via Tribunali, pieno centro storico, all'angolo con la piazzetta Sedil Capuano, nella parte bassa dei Tribunali verso la zona di Castel Capuano. Una pallottola aveva colpito alla testa Arcangelo Correra, causandogli una grave emorragia che lo ha portato alla morte.

In serata  per l'omicidio fermato Renato Caiafa

Nella stessa serata per la vicenda è stato fermato Renato Caiafa, 19 anni amico della vittima (inizialmente era stato addirittura indicato come il cugino) e fratello di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso da un poliziotto il 4 ottobre 2020 da un poliziotto libero dal servizio mentre faceva una rapina in via Duomo. Renato Caiafa si è presentato spontaneamente in Questura. Il suo racconto è quello di una disgrazia: non voleva – queste sono le informazioni trapelate – uccidere Arcangelo Correra -. Aveva in mano una pistola "ricettata" ed è partito un colpo per sbaglio.

I parenti del ragazzo ucciso, ai microfoni di Fanpage escludono qualsiasi aderenza ad attività criminali: «Amava la famiglia e il calcio, non le armi», dichiara lo zio.

Il luogo in cui è stato gravemente ferito Angelo Correra
Il luogo in cui è stato gravemente ferito Angelo Correra

Omicidio Arcangelo Correra, la dinamica

La dinamica esatta della morte di Arcangelo Correra è in fase di ricostruzione. Stando ai primi elementi raccolti dagli investigatori, il giovane sarebbe stato ferito gravemente nella zona dei Tribunali, all'angolo con piazzetta Sedil Capuano. Al Pronto Soccorso, intorno alle 5 del mattino di oggi, 9 novembre, sono intervenuti gli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli, su segnalazione del personale sanitario.

Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile di Napoli, gli investigatori stanno esaminando in profondità anche il profilo social della vittima per ricostruire il giro di frequentazioni e gli ultimi spostamenti. Accertamenti in corso anche per verificare se le telecamere di sorveglianza pubbliche e private nella zona scenario del fatto di sangue abbiano o meno registrato elementi importanti.

Sul luogo dell'omicidio a Napoli, Fanpage ha potuto documentare la presenza di proiettili inesplosi: come si vede dall'immagine a terra in via Tribunali c'è un proiettile intatto, con bossolo e ogiva. Indagini in corso per chiarire se si tratta o meno della stessa pistola che ha sparato.

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Tre morti giovanissimi in pochi giorni tra Napoli e provincia

Si tratta dell'ennesimo fatto di sangue che in pochi giorni coinvolge giovani. Il 24 ottobre la morte di Emanuele Tufano, 15 anni, del rione Sanità, ammazzato in zona Mercato;  il 2 novembre quella di Santo Romano, 19 anni, avvenuto San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), dopo una discussione per futili motivi.

In queste ore, proprio in risposta ai recenti fatti di sangue, era stata organizzata un'assemblea pubblica dal titolo "Liberiamo Napoli dalle violenze", in piazza del Gesù, con la partecipazione di circa 300 persone, assemblea promossa da Libera Campania in collaborazione con l'Arcidiocesi di Napoli. Presenti tra gli altri il padre comboniano Alex Zanotelli e una vasta rappresentanza della giunta comunale di Napoli: l'assessore alla Legalità Antonio De Iesu e quello allo Sport Emanuela Ferrante, l'assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese e quello alle Politiche Giovanili Chiara Marciani. In apertura è stato letto un messaggio di vicinanza e adesione all'iniziativa del vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia.

L'assemblea contro le violenze a Napoli / foto Fanpage
L'assemblea contro le violenze a Napoli / foto Fanpage

Ovviamente è risuonata la orribile notizia dell'ennesimo morto ragazzino. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi ha commentato l'accaduto: «C'è il tema oggi di questi scontri tra bande di giovani – le prime parole al suo arrivo in piazza del Gesù sull'ennesimo episodio di sangue accaduto nella notte in città – che avvengono anche nell'ambito di un ambiente camorristico. Sono giovanissimi coinvolti in attività illegali, ed è molto importante approfondire bene queste dinamiche. Le forze dell'ordine sono già molto attive su questo argomento e questo ci deve spingere ulteriormente a lavorare ovviamente da un lato sul controllo dall'altro sul lavoro, sull'inclusione sociale e sull'educazione visto che questi fenomeni coinvolgono giovanissimi».

Sull'episodio è intervenuto il parlamentare europeo del Pd Sandro Ruotolo: «Continua la mattanza di giovani vite che a volte restano ferite come è accaduto nella notte ad un ragazzo di 18 anni e a volte vengono uccise a Napoli. La vittima della sparatoria di questa notte è in fin di vita colpita alla fronte. È emergenza e il governo non può cavarsela con più carcere e basta. Abbiamo bisogno di un piano straordinario di intervento. Più assistenti sociali, più psicologi, più maestri».

Le reazioni della politica all'omicidio del diciottenne a Napoli

Tra le reazioni delle forze politiche, nel centrosinistra, a partire dal Partito Democratico e Alleanza Verdi-Sinistra, l'accusa è contro il governo Meloni, in particolare il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che – spiegano – «deve prendere provvedimenti subito» vista l'ondata di violenza. Il centrosinistra dichiara anche fallito il decreto Caivano contro la devianza giovanile, posizione che trova concorde lo scrittore napoletano Roberto Saviano.  Contro Saviano si scaglia Fratelli d'Italia, Antonio Iannone, commissario di Fdi in Campania, parla di «effetto Gomorra» sui giovani.

Forza Italia, attraverso il senatore Francesco Silvestro chiede di «istituire un Commissario straordinario che possa dedicarsi con piena competenza e determinazione alla questione giovanile, che oggi rappresenta un'emergenza di portata nazionale»

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